Con questa frase in mente di un maestro zen mi sono alzato stamane.
Il chiaro significato è che non serve cercare il sacro nei luoghi e nelle occasioni di culto, ma nel nostro atteggiamento quotidiano, dove ogni cosa ed ogni gesto ha la sua sacralità, se la sappiamo cogliere.
Se non capiamo questa verità è molto difficile che capiremo l’essenza della percezione del sacro.
Non è mia intenzione pronunciarmi su rituali e celebrazioni ufficiali, quello che voglio dire è che Dio non ha la residenza nei templi e nelle chiese, che la percezione del divino, del sacro, è già dentro di noi, temporanei viaggiatori in questo Universo infinito e che possiamo persino estendere questa percezione ad ogni aspetto dell’esistenza, anche a come riponiamo la ciotola nell’armadio.